MIMMO
BENEVENTANO

…persona impegnata, imbattibile contro la violenza camorristica

Mimmo Beneventano è un giovane chirurgo presso l’ospedale San Gennaro di Napoli e medico di base ad Ottaviano dove svolge anche l’attività di consigliere comunale. Il suo impegno politico lo porta ad opporsi apertamente alla speculazione criminale sul territorio della Nuova Camorra Organizzata, fino al 7 novembre 1980, quando viene assassinato in un agguato camorristico.

MIMMO
BENEVENTANO

…persona impegnata, imbattibile contro la violenza camorristica

Mimmo Beneventano è un giovane chirurgo presso l’ospedale San Gennaro di Napoli e medico di base ad Ottaviano dove svolge anche l’attività di consigliere comunale. Il suo impegno politico lo porta ad opporsi apertamente alla speculazione criminale sul territorio della Nuova Camorra Organizzata, fino al 7 novembre 1980, quando viene assassinato in un agguato camorristico.

MEDICO E ATTIVISTA

Come uomo e poi come medico Mimmo Beneventano agisce tra la gente non potendo ignorarne le sofferenze e le difficoltà e s'impegna nelle organizzazioni cattoliche, nei campi di lavoro locali ed internazionali, nel Belice del post-terremoto, col chiaro intento di portare aiuto ai più deboli e bisognosi. Non basta: avverte l'esigenza di caratterizzarsi in modo inequivocabile e definitivo per il superamento delle diseguaglianze in un disegno altruistico e libero si candida e viene eletto consigliere comunale nelle liste del Partito Comunista Italiano ad Ottaviano nel maggio del 1975. Viene rieletto nelle successive elezioni nel giugno ’80.

La sua attività di consigliere è precisa e intensa: sfida con le sole armi dell'intelligenza, della cultura e della parola l'arroganza della camorra e l'acquiescenza della politica; denuncia il clima di intimidazioni e sopraffazioni ed ostacola i piani criminali di arricchimenti illeciti e di speculazioni al territorio.


L’AGGUATO E IL PROCESSO

La sua vita generosa e piena viene stroncata in un agguato camorristico il 7 Novembre 1980 ad Ottaviano. La sua voce limpida viene zittita per sempre dalla manovalanza prezzolata agli ordini di potentati di malaffare minacciati dalle parole libere e forti di legalità e giustizia. In una bara bianca, secondo la tradizione lucana che prevede per le vittime innocenti la bara dal colore puro, Mimmo è sepolto a Sasso di Castalda, paese natale del padre, esaudendo così un desiderio espresso in una sua poesia. Il processo di I grado, avviato nell’86 si conclude con la sentenza di ergastolo per Raffaele Cutolo e altri sei imputati; nel processo d’appello gli ergastoli saranno cancellati con la formula dubitativa. Nel 2012 il Ministero dell’Interno riconosce Mimmo vittima della criminalità mafiosa sulla base della sentenza dell’87 che lo definiva «…persona impegnata… imbattibile contro la violenza camorristica». Nell’89, nasce ad Ottaviano il Circolo di Legambiente intitolato a Mimmo per continuare le sue battaglie contro le aggressioni al patrimonio naturale e culturale e per sviluppare e sostenere comportamenti civili e una reale coscienza ambientalista.


LA FONDAZIONE

Nel novembre 2012, viene costituita la Fondazione Mimmo Beneventano per mantenere vivi la sua memoria, i principi e la tragica ed ingiusta uccisione. In ricordo di Mimmo, ogni anno la Fondazione istituisce un concorso di poesie elargendo borse di studio ad alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado situate nei comuni di Petina, Ottaviano e Sasso di Castalda.

Approfondisci

La strada di Ottaviano dove Mimmo Beneventano fu vittima dell’agguato camorristico, porta oggi il suo nome, così come le strade di numerosi altri comuni campani, mentre a Sasso di Castalda gli sono state intitolate una piazza e l’aula del Consiglio Comunale. Nel 1989, sulla scorta delle sue battaglie ambientaliste, nasce ad Ottaviano il circolo di Legambiente “Mimmo Beneventano” e nel 1998 gli viene intitolato il primo circolo didattico di Ottaviano.